IL TELEFONO AZZURRO PER i GENITORI

 

MEDI@TERRANEO NEWS

Un «telefono azzurro» per i genitori di figli mammoni

GIOVEDÌ 05 DICEMBRE 2013

«Servirebbe un Telefono Azzurro anche per i familiari maltrattati dai figli». Una provocazione lanciata dallo psicoterapeuta Francisco Mele, autore del libro «Mio caro nemico», in realtà è la descrizione di un fenomeno sempre più frequente: i ragazzi sono sempre più violenti e maneschi, anche in casa.

LONDRA – I figli che vivono a casa con i genitori, conducono una vita più semplice, facile e all’insegna delle comodità? Sembra proprio il contrario. Questa leggenda è stata smentita da un gruppo di ricercatori della Queen Mary University di Londra. Gli esperti hanno preso in considerazione 8mila individui e hanno scoperto che i ragazzi, soprattutto se ventenni e ancora inquilini dei genitori, sono più propensi ad assumere comportamenti violenti o tendono con più frequenza a soffrire di disagi psichici rispetto a giovani che conducono uno stile di vita indipendente. Continua a leggere

Crisi: in Italia si è scatenata una drammatica stagione di suicidi

FERDINANDO PELLICIA
LIBERO REPORTER

6 maggio 2012

Si tratta di una lunga scia di imprenditori, artigiani, disoccupati, pensionati che cedono alla disperazione.
Persone che si vedono incapaci di fronteggiare un licenziamento, il lavoro che non si riesce più a trovare, le spese da fronteggiare per mandare avanti azienda, casa e famiglia.
Sono questi i motivi che stanno spingendo tante persone a commettere un gesto così estremo come è quello di togliersi la vita.
Morti non definibili che la psicoanalisi definisce conseguenza dell’elemento di difesa che esiste in un individuo e che si scatena in lui per preservare dalla distruzione quel poco che resta della propria dignità.
In proposito oggi, dopo l’ultimo episodio verificatosi in Campania di un 72enne che ha tentato il suicidio a Napoli, è intervenuto l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe affermando: “Ciascuno si interroghi sulle cause e sul perchè della situazione che si sta creando… non possiamo rimanere insensibili”.
L’uomo diventa boia e vittima di se stesso come spiega sul suo sito www.psicologiacritica.it lo psicanalista e criminologo Francisco Mele.
“La perdita di una base sicura di lavoro, e quindi di solidità economica, toglie alla condizione maschile quel punto di appoggio fondato sull’autostima circa la propria posizione nel mondo che è prerogativa essenziale del loro universo rispetto a quello femminile. Se ‘l’organizzatore esistenziale’ della vita è la riuscita nel lavoro, venendo a mancare tale elemento, l’individuo si sente insicuro e crolla emotivamente”, afferma Mele che fa anche un’interessante analisi in cui spiega che: “Da quando è cominciata la crisi attuale, alla fine del 2008, viene registrato un numero significativo di suicidi che si verificano per la grande maggioranza nell’ambito maschile che sono collegati per la maggioranza a situazioni di disagio economico”. Continua a leggere

Camminarsi dentro
La parola dell’altro

CAMMINARSI DENTRO (326):

Credere alla parola dell’altro è la prima mossa della ragione

Creato il 06 gennaio 2012 da

GABRIELE DE RITIS

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Vedere “Credere alla parola dell’altro è il primo gesto”
Intervista di Francisco Mele a Paul Ricoeur 

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Nella lunga esperienza di Educatore impegnato nei colloqui di motivazione, all’interno del Centro di ascolto, c’è una ‘premessa teorica’, da me posta alla base del lavoro di ascolto, che non ho mai dichiarato: mi dispongo all’ascolto della persona che per la prima volta accede alla sede prestando fede a tutto ciò che mi dirà.
Non si tratta certo di una scelta ingenua: non penso che tutto ciò che viene detto sia vero senza ombra di dubbio. Non mi guida la convinzione che chi parla non mente mai! Anzi, nel caso del tossicomane ci è stato insegnato dai Fondatori di Comunità che essi «mentono sempre, anche quando dicono la verità»!, a significare che quello che sembra vero oggi probabilmente non sarà più vero domani per loro. Sono instabili nei loro propositi.
Eppure, c’è nel loro atteggiamento generale nei confronti di chi li accoglie una ‘disponibilità’ e un’apertura di cui bisogna ‘approfittare’: chi varca la soglia di un Servizio pubblico o privato ha un proprio sistema di attese che è importante conoscere e su cui fare leva. Entrare per la prima volta in un SER.T. o in un Centro di ascolto per tossicodipendenti equivale ad ammettere di essere invischiati in una situazione diventata insostenibile per la persona.
A dispetto del ‘sistema delle resistenze’ che pure viene messo in opera al primo accenno al cambiamento, io non avanzo mai in direzione della proposta di cambiamento. Addirittura, non parlo mai di un’offerta di aiuto o delle ‘ragioni’ di chi accoglie il nuovo venuto.
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C’ERA UNA VOLTA LA FAMIGLIA

CAOSInforma numero 31, edito dal Centro Studi e Formazione, La Tenda di Salerno, Onlus
a cura della redazione

Dalla famiglia della “società della disciplina” alla famiglia della “società postnevrotica” nella ricostruzione di Francisco Mele

Francisco Mele, Psicoanalista, Direttore dell’Istituto per la Famiglia del CeiIS di Roma, nonchè docente univcersitario, già noto ai lettori di caosinforma, torna ad essere ospite del nostro giornale. Lo fa attraverso un’intervista sui temi che riguardano, in pparticolare, la famiglia, la sua trasformazione nel corso degli ultimi decenni, i modelli educativi che più o meno consapevolmente trasmette alle nuove generazioni. Continua a leggere

OMEOPATIA E ONCOLOGIA

Omeopatia e oncologia. L’esperienza del reparto di omeopatia della Clinica Santa Croce di Orsellina PDF | Stampa | E-mail
SCRITTO DA RAFFAELLA ORTELLI, MEDICO OMEOPATA
Pubblicato su www.Percorsibiosalute.i

Francisco Mele scrive: “il corpo è la sede in cui si rappresenta il conflitto tra il soggetto e il mondo. Delle zone vengono per così dire privilegiate nell’esprimere questo conflitto con il mondo, con gli altri e con i propri fantasmi. Dietro una persona che si ammala c’è sempre una storia che è tutta da scoprire. Non si deve vedere la malattia isolata in se stessa, ma si deve vedere il malato nel suo contesto sociale e familiare; per capire se una persona è stanca di vivere oppure se vive con pienezza la sua esistenza. Se è subentrata la stanchezza, anche una difficoltà di scarso peso potrà portare quella persona a desiderare la morte; se ha desiderio di continuare la sua esistenza, potrà superare perfino una malattia grave” (L.M. Lombadi Satriani, M. Boggio, F. Mele “Il volto dell’altro”, Meltemi, Roma 1997). Continua a leggere

PENSARE LIBERI

Oltre 30.000 Lettori attivi – 650.000 visite in 3 mesi – E’ la Verità che VINCE !!

20 settembre 2011

30.000 Lettori attivi - 650.000 visite in 3 mesi - E' la Verità che VINCE !!

Quando si raggiunge un traguardo e si consegue un successo, la cosa più spontanea da fare è quella di condividerlo con tutti, a maggior ragione se questo successo è per certi versi inaspettato e ben al di sopra di ogni aspettativa.

E’ proprio quello che è successo al nostro blog! Abbiamo le statistiche ufficiali! Uno shock mediatico !!

Pensare Liberi è nato ufficialmente nel giugno del 2011 con l’intento di supportare il grande cambiamento in atto, sia economico che sociale, con la forza delle informazioni, delle conoscenze e della verità. Ci siamo subito accorti che il seguito dei nostri articoli, delle nostre inchieste e delle nostre ricerche era molto al di sopra di quanto preventivato. In soli tre mesi ci siamo ritrovati di fronte a una platea di oltre 30.000 lettori e sostenitori attivi, per non parlare del numero dei visitatori che ha raggiunto in brevissimo tempo una cifra da capogiro: 650.000 visite, ben oltre il mezzo milione di visite! Inoltre sia il numero di lettori attivi che il numero di visitatori sono in costante e forte aumento!

Allo stato attuale ci siamo ritrovati, di fatto, a essere uno dei blog più letti e accreditati del web. Continua a leggere

TELEFONO AZZURRO
PER I GENITORI

CAMERA DEI DIPUTATI
Resoconti dell’Assemblea

Allegato B

Seduta n. 398 del 19/11/2010
.JANNONE. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della gioventù. – Per sapere – premesso che:
il bullismo è un fenomeno in preoccupante crescita non soltanto all’interno di gruppi di adolescenti, o di coetanei, ma purtroppo anche nelle famiglie. Episodi di violenze di figli contro genitori stanno emergendo sempre più cospicuamente, come dimostra la testimonianza riportata dal quotidiano «Repubblica»,
nella quale si legge: «vivo nella paura di mia figlia. La prima volta, Giorgia aveva 17 anni. Io sapevo che fumava erba, ma un giorno scopro che ha preso un acido. “Basta”, le urlo. “Basta con quel tuo ragazzo: è un balordo, lo capisci? Ti sta rovinando, non devi più vederlo!”. Mi giro e lei mi tira un cazzotto in mezzo alla schiena, io barcollo, cado, mi manca il respiro…». La mamma di Giorgia ha una figlia che sembra odiarla e che la insulta, la minaccia e a volte la picchia. È una donna poco più che quarantenne, vive nei pressi di Roma con un marito affettuoso e un figlio più piccolo: si direbbe una famiglia come tante, di piccola borghesia. E invece è una famiglia devastata dall’infelicità, dalla rabbia e dalla delusione: sentimenti che prevalgono sull’amore, in questi casi estremi;
a supporto di questi fenomeni, lo psichiatra Gustavo Charmet afferma: «sempre più spesso incontro madri che con vergogna ammettono di essere saltuariamente picchiate dalle figlie. Mi sorprende, ma non tantissimo, perché mi sono abituato all’idea che alle pari opportunità corrispondano uguali rischi. Ragazze che si emancipano picchiando. E poi la madre non è più la guardiana della verginità, la riduzione del conflitto appanna il suo potere sacro». I bulli in famiglia sono spesso ex bambini impotenti e ora onnipotenti che ingaggiano una loro guerra crudele in casa – una nuova versione dell’inferno domestico scarsamente quantificabile, perché raramente i genitori denunciano i loro figli. Una delle tante voci che si sono espresse a riguardo è quella di Francesco Mele, terapeuta di formazione lacaiana che – oltre all’attività privata – è in trincea con i ragazzi più in difficoltà, dirigendo l’«Istituto della famiglia» legato al nome di don Picchi. Il suo ultimo libro si chiama «Mio caro nemico», un titolo anche spiritoso per il supplizio della «guerra quotidiana in famiglia». Mele non teme l’allarmismo: «La situazione è molto grave. Credo che ormai siano intorno al 10 per cento i ragazzi pronti al «ceffone di ritorno». La vittima preferita è la madre, anche per l’eclissi non solo simbolica della figura paterna. Ma non vengono risparmiati gli stessi padri, i fratelli e addirittura i nonni. Tanto che ormai sarebbe necessario un Telefono Azzurro per familiari maltrattati dagli
adolescenti, un call center che almeno li informi su quello che possono fare per difendersi»;
si possono azzardare alcune ipotesi sulle figure genitoriali che, in teoria, favorirebbero l’aggressività dei figli: i genitori libertari che non vietano mai; quelli che non si assumono responsabilità e invertono i ruoli; quelli conflittuali che spingono l’adolescente nel ruolo del «giustiziere»; quelli violenti che insegnano a regolare i conflitti in modi brutali. E poi i genitori «incestuosi», picchiati perché nell’adolescenza il legame si rompe e il figlio non trova altri modi per uscirne.