DI FRANCISCO MELE
GLI ODIANTI E GLI AMANTI .
Il Caduceo di Macrobio
IL SIMBOLO DELLA MEDICINA
Il caduceo qui disegnato rappresenta il simbolo della medicina e della farmacia. Nel disegno sono rappresentati due serpenti (Hermes) che si attorcigliano contrapponendosi l’un l’altro intorno a un bastone.
C’è anche una versione di caduceo (Asclepio), in cui attorno al bastone figura soltanto un serpente. Quest’ultimo è stato adottato come simbolo dell’Organizzazione mondiale della salute – OMS.
Tale simbolo è antico; esso collega le culture egizia, greca e romana. È uno schema molto seguito dagli esoterici, in quanto cerca di integrare astronomia, astrologia e alchimia.
Il caduceo di Macrobio ha ispirato Goethe diventandone una specie di guida intellettuale.
Le ali della speranza e l’agilità dello spirito
Pierre Hadot nel suo libro “Ricordati di vivere – Goethe e la tradizione degli esercizi spirituali”[1]descrive lo schema di cui possiamo anche per noi servirci come guida per comprendere i luoghi del Sé e del non-Sé[2]. La filosofia fino a Spinoza era considerata come la disciplina che preparava i soggetti alla morte. Il pensiero “Ricordati che devi morire” ha accompagnato i monaci che ogni sera al momento di fare l’esame di coscienza si recavano a guardare gli scheletri dei confratelli morti.
“Ricordati di vivere” si impone come disciplina in cui ciascuno organizza la propria esistenza,
Goethe aveva colto questo nuovo modo di pensare. Gli esercizi spirituali non sono soltanto proprietà della Chiesa, riguardano l’intera umanità che grazie alle facoltà intellettive, all’immaginazione creativa e alla volontà è capace di reagire e distanziarsi dalla pressione che le impone l’urgenza della realtà reale.
Lo schema si presenta sotto forma di due serpenti intrecciati, maschio e femmina, Daimon e Tuke, sole e luna, le loro bocche sono unite in un bacio rappresentato da Eros. Macrobio chiama questo intreccio il nodo di Ercole perché è difficile da sciogliere; questo nodo è Ananke. La parte inferiore dei corpi si intreccia nuovamente alla fine di una specie di bastone da dove poi spuntano le ali. Ananke è la necessità, il destino, l’obbligo. Il bastone è nelle mani di Hermes – Mercurio -. Si può modificare il destino? La Tuke è la Fortuna oppure, in termini sociologici, la “lotteria sociale” che ci ha destinato a nascere in un momento determinato del tempo, in una famiglia particolare, in una nazione anziché in un’altra. La Fortuna è mutevole. In poco tempo tutto può cambiare. È la dea dei giocatori. Questi sono sempre a interrogare se la fortuna è o no con loro. Quando vincono, si sentono baciati dalla dea, e quindi raddoppiano la giocata. Se perdono, non si danno per vinti, pregando la Dea di assisterli.
Per un bambino giocare è un atto che lo aiuta a gestire l’angoscia, le paure e le incertezze. Per un adulto chi gioca all’azzardo; l’atto di giocare aumenta ancora di più quei sentimenti.
Il modo di vivere costrittivo e a rischio imposto dalla situazione attuale ha messo in crisi l’attività ludica “seria”: l’economia. Le borse erano diventate delle specie di “casino” dove la dea Fortuna con gli occhi bendati poteva arricchire alcuni e impoverire altri. Il virus non ha risparmiato quel centro che gestiva il destino di tanti Paesi.
Il Daimon viene interpretato anche come il carattere, quell’impronta che ci distingue fin dalla nascita, quell’elemento unico che ci accompagna durante il tempo del nostro vissuto e che mantiene l’unità del sé all’interno delle variazioni che la vita ci impone.
Il nodo di Ercole riguarda il legame come risultato di una scelta o prodotto del caso, oppure la sottomissione a qualcuno nella forma di una persona, di una famiglia o di una istituzione. Questo nodo si riscontra nelle dipendenze patologiche. Più un soggetto vuole liberarsi dalla dipendenza, più si stringe il rapporto. Oggi viviamo il legame che si esprime tra una nostalgia di appartenenza e il desiderio di un individualismo monadico.
GLI ODIANTI E GLI AMANTI . QUANDO L’ODIO è Più FORTE DELL’AMORE
I casi patologici del legame che opprime sono rappresentati soprattutto dal bondage e dallo stalking. Nel bondage il soggetto chiede all’altro di legarlo fino al punto di rischiare il soffocamento. Il contrario del bondage è rappresentato dalla angoscia del legame e dal desiderio di fuggire da qualsiasi rapporto che si ponga come condizionante.
Lo stalker impedisce con la forza la scelta dell’altro di andarsene. La distanza dal partner apre all’angoscia di cadere nel vuoto.