San Gennaro e la Teologia del Popolo, al Quirino

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Francisco Mele, psicoterapeuta, saggista e docente, invita a considerare la ricerca che parte da un esame del popolo di San Gennaro, a Napoli, come garante della costruzione sempre in divenire dell’identità napoletana, secondo la Teologia del Popolo sviluppata dai teologi e filosofi argentini Lucio Gera, Justin O’Farrell e Juan Carlos Scannone.

Il popolo possiede una conoscenza, una razionalità, anche se non teorico-scientifica – rileva Mele –  che si esprime mediante le celebrazioni liturgiche, le feste religiose, le processioni. Facendo riferimento alla prospettiva mnemostorica (Jan Assmann), San Gennaro è una figura della memoria e non della storia. La Teologia del popolo utilizza il metodo storico-culturale, partendo dalla considerazione di due teorie: la teoria dell’azione — che si ispira al filosofo Maurice Blondel, particolarmente seguita da papa Bergoglio—, e la teoria del testo, sviluppata da Paul Ricoeur. La teoria dell’azione valorizza il gesto come se fosse un testo da leggere. Il gesto e il testo scritto hanno una qualità che li unisce: diventano indipendenti dall’autore, hanno una loro autonomia e quindi possono essere letti come un testo scritto secondo le ermeneutiche che il lettore utilizza. San Gennaro non ha lasciato degli scritti, ma sono state tramandate le sue azioni e gli avvenimenti di cui è stato protagonista. Le sue gesta vengono interpretate come miracoli, che proseguono nel tempo fino ad arrivare ad oggi. Il Santo, raffigurato nella statua posta davanti al Vesuvio con il braccio alzato nell’atto di fermare l’eruzione, conferma la sua funzione di protettore della città. Lo scioglimento del sangue è interpretato come un gesto di rassicurazione portatore di vita nella forma della reliquia del sangue del Santo raccolta nell’ampolla. Queste manifestazioni vengono a inserirsi nel complesso dei simboli primordiali che appartengono a un’archeologia del soggetto elaborata da Ricoeur, estensibile a un’archeologia dei popoli e, qui in particolare, del popolo napoletano.

(La sintesidell’intervento è tratta dall’articolo di Jacopo Bezzi per la rivista Ridotto gennaio-marzo 2019)

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