Master Arteterapia a Roma Tre

Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione,. Il Corso di creatività è stato realizzato all’interno del Corso di Arteterapia diretti dalla Prof.ssa Bruna Grasselli e dalla Prof.ssa Bianca Spadolini

Anno accademico 2007,

Il CORSO DI CREATIVITÀ’ : Espressione teatrale

di Maricla Boggio e di Francisco Mele

 MARICLA BOGGIO  diplomata in regia e docente all’Accademia Naz. d’Arte Drammatica, drammaturgo e saggista, prosecutrice del metodo mimico elaborato dal maestro Orazio Costa, che in alcune lettere autografe l’ha nominata sua continuatrice ed erede morale, ha sviluppato tale metodo in seminari, laboratori e nei suoi corsi presso l’IPU.

IL METODO MIMETICO di ORAZIO COSTA

Sentirsi pioggia, nuvola, vento. Sentirsi foglia, uccello, albero fronzuto e albero secco. Sentirsi sopra un foglio gettando dalle mani il colore per dire il proprio cielo, o fiore, o mare…  Sentirsi suono che vibra nell’aria, diventare quel suono con tutto il corpo… E poi finalmente far uscire la propria voce arricchita di creatività, dalle frasi quotidiane alla poesia, al TEATRO ripercorrendo il percorso creativo del poeta.  Il metodo mimico è stato elaborato dal maestro Orazio Costa, regista fra i più significativi del Novecento e docente all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica oltre che fondatore di varie scuole – MIM – Centro di Avviamento all’Espressione a Firenze; Scuola di Espressione e Interpretazione Scenica a Bari, master all’estero e in varie università italiane e straniere. La sua caratteristica risiede nel fatto che, pur essendo praticabile da tutti con estrema iniziale facilità, porta, con il suo approfondimento, a rivelare al soggetto le più alte possibilità artistiche.

FRANCISCO MELEdocente all’IPU – istituto di Scienze Psicopedagogiche Progetto Uomo,  psicoanalista e terapeuta della famiglia, è studioso del metodo mimico più volte sperimentato con Orazio Costa e in luoghi di cura; ha scritto numerosi libri sulle tematiche del disagio e del recupero dai vari tipi di dipendenza.Francisco Mele ha preso in considerazione alcuni autori che verranno assunti come guida nello sviluppo di una teorizzazione che metta in risalto il metodo mimesico nel processo terapeutico individuale e di gruppo. Il metodo mimesico si propone di ampliare gli spazi vitali che sono stati colonizzati nei diversi sistemi uniformanti del soggetto.  Punti da mettere in risalto nel corso delle lezioni:  il triplice registro della mimesi secondo Paul Ricoeur, che comprende l’uscita da sé e il ritorno mediato dall’altro; l’altro come organizzatore esistenziale che può accompagnare il soggetto alla sua autonomia oppure diventare assoggettante, e quindi capace di dominio sul soggetto in forma totalizzante; l’organizzatore esistenziale totalizzante può essere l’oggetto della dipendenza, come oggi lo sono le droghe, il cibo, il gioco, l’azzardo e, soprattutto, la dipendenza tecnologica che ha portato al fenomeno di un autismo tecnologico in cui l’altro diventa un ostacolo del processo che è alla base dell’attaccamento simbiotico nella realtà virtuale del web.Il metodo mimesico  può aiutare un processo liberalizzante senza demonizzare il web, ma distanziando il soggetto dal mondo virtuale per riportarlo al mondo vitale. Quindi si tratta di un passaggio da un autismo tecnologico all’iterazione attiva con l’ambiente, con la cultura, con il sociale ecc.

 ESPRESSIONE TEATRALE

MARICLA BOGGIO

Sentirsi pioggia, nuvola, vento. Sentirsi foglia, uccello, albero fronzuto e albero secco. Sentirsi sopra un foglio gettando dalle mani il colore per dire il proprio cielo, o fiore, o mare… Sentirsi suono che vibra nell’aria, diventare quel suono con tutto il corpo…

E poi finalmente far uscire la propria voce arricchita di creatività, dalle frasi quotidiane alla poesia, al TEATRO ripercorrendo il percorso creativo del poeta.  Il metodo mimico è stato elaborato dal maestro Orazio Costa, regista fra i più significativi del Novecento e docente all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica oltre che fondatore di varie scuole – MIM – Centro di Avviamento all’Espressione a Firenze; Scuola di Espressione e Interpretazione Scenica a Bari, master all’estero e in varie università italiane e straniere.

La sua caratteristica risiede nel fatto che, pur essendo praticabile da tutti con estrema iniziale facilità, porta, con il suo approfondimento, a rivelare al soggetto le più alte possibilità artistiche.

Esso è un metodo – parte da un concetto – che ha un’applicazione pratica: l’osservazione che ogni individuo è naturalmente mimico, in quanto si immedesima in ogni elemento si trovi ad avere in contatto a alla vista, e agisce di conseguenza, anche senza rendersene conto, attraverso la prima delle sue azioni, che è il respiro.

Da questo principio, che è gestuale, si sale poi all’espressione fonetica, e dalla voce ai concetti, fino alle espressioni metaforiche dell’arte, e di quella teatrale in particolare.

 Il corso si fonda sulla semplice considerazione che alla base di tutto c’è il movimento. sia come mezzo, sia come origine delle tracce figurative, sia come creatore o testimone di ritmi o di inflessione, sia come trasformatore dello strumento interiore o esteriore, sia come sbozzatore di strutture.

In qualche movimento originale organizzato,  c’è la prova di una sorgente unica di emozioni creatrici nell’individuo e di una unità fondamentale delle arti.

La conseguenza è che la scoperta della plasticità della materia negli aspetti della forma, del colore, del suono, del volume, può ricevere, con l’impronta di una matrice originale, il flusso differenziato delle inclinazioni, delle condiscendenze, delle affinità alle immagini particolari del colore, del suono, del volume, del segno.

La comune origine delle arti può dunque trovarsi in un certo movimento originale che possa rappresentare il germe profondo di ogni manifestazione espressiva, cominciando dalla parola che è un vero prodotto artistico la cui organizzazione e regolamentazione ottenuti attraverso secoli di esperienze hanno potuto essere adottate come strumento convenzionale di comunicazione logica.

Il corso può dimostrare a ogni studente quali siano le reali sue capacità espressive, e quindi portarlo ad esprimere le potenzialità di cui è in possesso senza rendersene conto. Questa presa di coscienza gli consente di arrivare a scegliere e a sviluppare il campo di attività che gli sia più congeniale. Ciò può riguardare l’ambito delle professioni, o quello delle arti.

Un maggiore o minore approfondimento del metodo consente un parallelo sviluppo delle proprie capacità espressive.

In uno stadio medio di frequentazione del metodo, esso potrà essere utilizzato per addestrare insegnanti che a loro volta lo applicheranno ai loro allievi, come primo passo verso una scoperta o una rivalutazione delle proprie capacità espressive.

In uno stadio più avanzato, il metodo- come si è accennato – potrà portare il soggetto ad avvicinarsi alle forme dell’interpretazione teatrale.

Va detto comunque che il metodo mimico, a cui si sono formati centinaia di attori e registi, nonché di operatori per le scuole e per ragazzi con handicap ecc. , dovrebbe essere offerto a tutti i giovani nell’ambito della scuola, come processo di formazione e arricchimento delle proprie potenzialità, spesso ignorate o ridotte a causa di una scorretta educazione livellatrice dell’espressività.

 Il corso, pur breve rispetto alla necessità di affinare la propria sensibilità espressiva, è essenziale per operatori che lavorano nell’ambito della tossicodipendenza, dei ragazzi con problemi, degli anziani e nelle comunità terapeutiche e case famiglia in genere, per attivare in se stessi e poi nelle persone con cui si svolge il lavoro una maggior forza  nell’esprimersi creativamente, arricchendo le proprie capacità di comunicare con gli altri, fino a raggiungere, dopo varie fasi intermedie, L’INTERPRETAZIONE TEATRALE.

 Il metodo base su cui si fonda il corso è il METODO MIMICO messo a punto da Orazio Costa.

Esso non richiede particolari attitudini fisiche né memorizzazioni di tipo nozionistico, ma sollecita la persona ad esprimere quanto ha dentro di sé, sia che ne abbia consapevolezza sia che ignori la ricchezza espressiva che è in lui in quanto essere umano.

 Attraverso il metodo mimico si sono formati per generazioni attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e della Scuola di Bari.

Specifico del metodo mimico è rendere più espressiva la gestualità e la voce, dalle forme più semplici del quotidiano alle interpretazioni teatrali.

 “L’istinto mimico è quella particolare attitudine spontanea dell’uomo a dare aspetto umano con il corpo e con la voce a un fenomeno o a un oggetto, animato o no; è un riflesso istintivo per cui di fronte a una realtà, esterna o interna, ci adeguiamo ad essa, tendendo ad assumere una forma fisica che ne è la trasposizione antropomorfica e impadronendoci del ritmo che le è proprio”.

L’uomo si immedesima spontaneamente nella realtà; vivere si può dire che sia proprio immedesimarsi.

Il metodo allena all’osservazione; affina la capacità di guardare e di vedere, di concentrarsi in un oggetto esterno, fino a quando questo oggetto diventi “interno” a noi e poi si “esprima” attraverso di noi.

In un gioco di alternanze fra assimilazione e differenziazione si costruisce l’identità del soggetto, la costruzione della sua personalità e l’estrinsecazione delle sue potenzialità artistiche.

Dai fenomeni visibili, dagli elementi naturali e dagli oggetti l’immedesimazione si trasferisce ai concetti, ai sentimenti, alle parole, fino alle forme dell’arte.

Il metodo è stato anche sperimentato con portatori di handicaps: attraverso la mimica si attiva un impulso al movimento mediante la parte creativa del cervello, che supplisce alla motorietà carente per la lesione del comando  razionale.

La docente ha tenuto corsi incentrati sul metodo in comunità ed istituti a Roma, Torino e Palermo, all’Accademia nazionale di Danza, al Centro Sperimentale di Cinematografia ecc.

Si lavorerà attraverso figurazioni, espressioni gestuali e fonetiche: l’aria, l’acqua, il sole, le piante, i fiori, i colori, le onde, gli uccelli ecc. come sviluppo e liberazione della propria creatività per arrivare alla parola.

Si lavorerà ad imprimere con le mani immerse nei colori su grandi fogli-quadro la propria impressione di un albero o di una qualche altra forma osservata e scelta.

Se qualcuno suona uno strumento musicale, si lavorerà sui suoni “esprimendoli” con il corpo e poi con la voce.

Si tenterà, a seconda delle potenzialità degli allievi, di interpretare un personaggio in qualche battuta teatrale di forte espressività.

Fondamentale per acquisire capacità attorali sarà sperimentare la recitazione singola e  corale su di un testo di particolare valore poetico.

Si presta ad esempio molto bene, come è stato sperimentato, il lavoro su “L’infinito” Di Giacomo Leopardi, “L’aquilone” di Giovanni Pascoli, il monologo di Sigismondo da “la vita è  sogno” di Calderòn de la Barca ecc.

Bibliografia: Filmati realizzati da Maricla Boggio insieme a Orazio Costa, per la RAI, che saranno visti insieme agli allievi.

           Libri: Maricla Boggio,

            Il corpo creativo – la parola e il gesto in Orazio Costa, Bulzoni ed., 2001;

            Mistero e teatro – Orazio Costa, regia e pedagogia, Bulzoni ed., 2004.

            Orazio Costa maestro di teatro, Bulzoni ed., 2007:

In ognuno dei tre libri, a seguire la parte teorica, è pubblicato un laboratorio tenuto dalla docente, che descrive lezione per lezione l’itinerario svolto.

 Per chi possiede una cultura teatrale si consiglia di aggiungere alla bibliografia il quarto libro,

Maricla Boggio, “Orazio Costa prova Amleto”, Bulzoni 2008,

in cui il metodo si dispiega in tutta la sua potenzialità espressiva teatrale.

 Maricla Boggio ha realizzato i filmati sul metodo insieme al maestro Orazio Costa, “L’uomo e l’attore – Orazio Costa, lezioni di teatro” suddivisi in cinque ore con tematiche differenti e omogenee: Firenze, Bari, Roma-Taormina.

Saranno inoltre mostrati alcuni momenti del filmato “Orazio Costa prova Amleto” – sei ore di filmati montati – realizzati da Maricla Boggio nel corso delle prove del Maestro con gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

FRANCISCO MELE

Francisco Mele ha preso in considerazione alcuni autori che verranno assunti come guida nello sviluppo di una teorizzazione che metta in risalto il metodo mimesico nel processo terapeutico individuale e di gruppo.

Il metodo mimesico si propone di ampliare gli spazi vitali che sono stati colonizzati nei diversi sistemi uniformanti del soggetto.

 Punti da mettere in risalto nel corso delle lezioni:

 il triplice registro della mimesi secondo Paul Ricoeur, che comprende l’uscita da sé e il ritorno mediato dall’altro;

l’altro come organizzatore esistenziale che può accompagnare il soggetto alla sua autonomia oppure diventare assoggettante, e quindi capace di dominio sul soggetto in forma totalizzante;

l’organizzatore esistenziale totalizzante può essere l’oggetto della dipendenza, come oggi lo sono le droghe, il cibo, il gioco, l’azzardo e, soprattutto, la dipendenza tecnologica che ha portato al fenomeno di un autismo tecnologico in cui l’altro diventa un ostacolo del processo che è alla base dell’attaccamento simbiotico nella realtà virtuale del web.

 Il metodo mimesico  può aiutare un processo liberalizzante senza demonizzare il web, ma distanziando il soggetto dal mondo virtuale per riportarlo al mondo vitale. Quindi si tratta di un passaggio da un autismo tecnologico all’iterazione attiva con l’ambiente, con la cultura, con il sociale ecc.

 

 Per arrivare a tale iterazione attiva occorre prima di tutto una conversione intellettuale:

diventare consapevoli che esiste tale difficoltà.

Attraverso una serie di passaggi si deve arrivare a una conversione etica, cioè ad agire il cambiamento.

Il metodo permette a chi soffre di dipendenza di avvicinarsi e allontanarsi dal suo “organizzatore esistenziale”; esso diventa un esercizio interattivo di differenziazione tra il Sé e l’altro-gli altri.

 Da questa esercitazione ripetitiva si può passare ad aiutare un soggetto dipendente a liberarsi a sua volta da una costrizione che ne impedisce la libera e totale realizzazione del Sé.

 Bibliografia essenziale:

Paul Ricoeur, Tempo e racconto, v. I, Jaca Book 1991

Paul Ricoeur, Sé come un altro, Jaca Book, 1996

Francisco Mele, Le spie dell’incertezza – famiglia, scuola, istituzioni, la costruzione del Sé allo sbando, Bulzoni editore, 2004

Francisco Mele, Mio caro nemico – la guerra quotidiana in famiglia e nelle istituzioni, Armando editore, 2010.

Francisco Mele, Le gabbie dell’identità, in “Dominot – racconto confidenziale di un artista en travesti”  di Maricla Boggio, Armando editore, 2016.

PROGRAMMA MASTER

venerdì 21 aprile dalle ore 15 alle 19

Autopresentazione di Maricla e Francisco

Presentazione di ciascun studente, motivi per aver scelto il master

Mc  che cos’è il metodo mimico – differenze da imitazione, tecniche e metodo

Immedesimazione, parola

Azione naturale del respiro – aria – vapore – acqua- pioggia, grandine – sereno

Immedesimazione in ogni essere, oggetto, sentimento

Fr  metodo mimico all’interno della teoria psicoanalitica del conflitto

sabato 22 aprile ore 9

Fr  dal tempo virtuale – autismo tecnologico – al tempo vitale

Appropriazione dello spazio interno ed esterno

Il lavoro con le famiglie

Il corpo nei suoi due aspetti: come carne o meccanico, e come corpo vissuto

La creatività fatta uscire dall’interno di sé attraverso la gestualità: l’immedesimazione nelle cose con cui si viene a contatto, fino ai sentimenti, ai concetti, alla parola poetica

Mc. La danza come mimica assoluta, la mimica come liberazione della creatività attraverso

il gesto che sollecita la sonorità, fino ad arrivare alla parola,

che è la caratteristica tipica dell’uomo:

qualche esempio di mimica, dal respiro ecc.

Fr Dalla maschera al volto

Dall’interazione anonima inconsapevole alla relazione significativa con l’altro

Mc La mimica degli elementi, differenze di peso, ritmi ecc.

La voce come strumento del corpo-strumento

Differenze di fiamme. avoro di gruppo e singolo osservato  Rintotetivo

Fr Il corpo vissuto come memoria Tale processo incide sul sistema neuronale: esempi

L’esperienza incide e modifica il tracciato neuronale

Il processo di istituzionalizzazione nel soggetto vivente

Il corpo viene performato dalle organizzazioni educative

Accenni alle dipendenze

Il webpower come fornitore di identità

Mc. Ripasso mimica

domenica 23 ore 9

Mc Dal germoglio alla pianta all’essere umano

Las filogenesi ricapitola l’ontogenesi e lo accoglie nell’essere umano

Le metafore, l’analogia, la similitudine

Fr La costruzione dell’identità individuale e delle identità multiple

Identità ipse permanente e identità narrativa. Ripresa del tema del webpower

Riassunto mimico di gruppo

SECONDA SESSIONE MASTER

venerdì 19 maggio, ore 15

Mc. Ripasso mimica e richiesta su che cosa hanno capito

sia dei fogli Costa che di Fr

Lavoro di gruppo dal germoglio alle piante

Il ritmo come moltiplicazione

Uccelli- varietà, importanza dell’osservazione come fatto creativo

Dalle cose visibili alle invisibili: il vento, le sensazioni ecc.

la mimica nella danza, come forma espressiva, mentre sollecita la parola o altro in altre forme artistiche, ritirandosi

Filmati di Maricla Boggio, RAI – Nino Manfredi parla del metodo di Orazio Costa

Visione degli allievi del Corso di mimica di Bari al Zoosafari

Fr Ricapitola i concetti della sessione precedente. Con particolare riguardo al webpower

L’identità webbizzata

Sabato 20, ore 9

Fr La rivalità mimetica

La teoria  del desiderio e del conflitto in René Girard:

desiderio di essere al posto dell’altro e desiderio di avere l’oggetto desiderato dall’altro

Mc L’imitazione, l’analogia, la metafora

Dalla mimica delle cose all’immagine espressa attraverso i colori: le lavagne

Fr la triplice funzione della mimesi in Paul Ricoeur

l’esperienza, il racconto o la scrittura, la lettura o l’interpretazione del testo

Lavoro di gruppo sul disegno della famiglia

Mc La  poesia , qualche testo

La libertà dell’interprete rispetto al poeta : seguirne il percorso creativo

Altre forme artistiche sollecitate  dalla mimica: la pittura, la musica ecc.

ore 15

Mc Ripresa sulla poesia . Eventuale testo teatrale

Fr l’identità sonora ( Benenson, fondatore della musico-terapia) l’identità poetica e pittorica

domenica 21 ore 9

Fr Conclusioni

Mc Ripresa del discorso sulla parola

 

 

 

 

 

 

 

 

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