Bergoglio/ La repubblica “entra nella mente” di Papa Francesco

 

bergoglio_papafrancesco_salutozoomR439_thumb400x275

Bergoglio/ Repubblica entra “nella mente” di Papa Francesco

Il sussidario.net, martedi 20 agosto 2013

Il quotidiano La Repubblica, nel suo numero di oggi, lancia una grande intervista a cura di Lucio Caracciolo che si pone l’ambiziosa sfida di entrare (niente meno)nella “mente di un Papa”. Un viaggio che occhieggia a Nanni Moretti, ma che si pone l’intento di conoscere meglio quel lato umano del Pontefice che ha impressionato il mondo. Etichettato da molti come il “Papa argentino”, per sottolineare l’eccezionalità della scelta da parte dei vescovi che lo hanno eletto. Francesco I viene descritto da un suo caro amico come il primo erede di Pietro ‘bolivarista’. Nell’intervista del 20 agosto rilasciata da Francisco Mele, psicoterapeuta, docente universitario in diversi istituti italiani e sudamericani, nonché successore di Bergoglio alla cattedra di psicologia del Collegio universitario de Salvador di Buenos Aires, si intravede l’immagine di un Papa che riflette il pensiero del noto patriota rivoluzionario Simòn Bolivar. Il generale venezuelano si era protagonista dell’indipendenza della Grande Colombia di cui fu il presidente dal 1819 al 1830. Il neo-eletto al soglio di Pietro infatti, è la figura di spicco dell’America latina, rappresenta la voce di tutti i popoli compresi tra Rio Grande la Terra del Fuoco sotto l’egida del valore cristiano. Francesco immagina un soggetto politico autonomo e indipendente che vada oltre il vincolo linguistico. S’intende ovviamente il Brasile, una terra che sta molto a cuore al Papa, come dimostrato del recente viaggio i cui i fedeli l’hanno accolto come fosse un loro connazionale. Questa visione geopolitica comprende anche il pensiero di altri patrioti, come ad esempio Artigas e San Martin. Il fine ultimo del suo pensiero sarebbe quello di fare da contrappeso allo strapotere economico statunitense dal quale gli stati latini sono dipendenti. Una riprova di quanto detto è rintracciabile in alcuni scritti e alcune dichiarazioni: si faccia riferimento alle parole usate per il libro del segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina, Guzmàn Carriquiry, pubblicato nel 2011, riguardo al tema delle indipendenze dei paesi sudamericani. Le mosse di questa concezione sociopolitica sono da ricercare nella “teologia del popolo”, che viene intesa come superamento della “teologia della liberazione” anche se non si vuole cancellare ogni suo aspetto. I teologi di quest’ultima corrente s’ispiravano a teorie di stampo marxista, mentre i nuovi teologi sono guidati dalla dottrina sociale della Chiesa, da documenti dell’Episcopato latinoamericano di Medellin, Puebla e Aparecida che confidano nell’azione del popolo anziché in quella delle classi sociali. Un occhio di riguardo è rivolto ai meno ambienti che in Sud America sono ancora molti, tropi, emarginati dalle classe dominanti che detengono il potere e sono viziate dal capitalismo moderno.

I commenti sono chiusi.